È arrivata la primavera (anche se oggi parrebbe proprio di no), le temperature si fanno più miti, e
il desiderio di una gita fuori porta cresce a dismisura. Per chi vuole provare
delle mete insolite facendo un tuffo nel passato, consigliamo tre luoghi
incantati, in cui il tempo sembra essersi fermato, gioielli e perfetti esempi di quella che possiamo definire architettura industriale.
A Collegno, alle porte di Torino, c’è un villaggio operaio
edificato in stile liberty e progettato dall’architetto Fenoglio tra la fine
dell’ottocento e i primi del novecento. La piccola realtà è nata grazie all’
imprenditore Napoleone Leumann che con il padre ha dato vita a un’importante
fabbrica per la lavorazione del cotone, creando tutto intorno un vero e proprio
nucleo residenziale, con edifici destinati anche a ospitare servizi,
istituzioni. Il villaggio è ancora abitato da circa un centinaio di famiglie ed
stato elevato a Ecomuseo sulla Cultura Materiale della provincia di
Torino.
Altro esempio di villaggio operaio si trova a Schio, nella
provincia di Vicenza. Nato alla fine dell’ottocento grazie all'imprenditore Alessandro
Rossi per aiutare quelle persone che si spostavano per lavorare nella sua
azienda la Lanerossi. Si tratta di un progetto urbanistico e sociale, perché
Rossi oltre agli edifici ad uso residenziale, commissionò per il quartiere
numerose strutture complementari (giardini pubblici, scuole…) evitando in
questo modo di rendere il nuovo quartiere un semplice dormitorio. Alcune di
queste strutture sono andate distrutte, altre invece sono ancora conservate,
pur avendo avuto un cambiamento della destinazione d’uso. Ancora oggi è un
quartiere residenziale.
Posta un commento